Freedom Convoy, tra alti e bassi in Canada la protesta ottiene risultati

Iniziata lo scorso 22 gennaio, la protesta canadese contro il regime totalitario instaurato da Trudeau che va sotto il nome di “Freedom Convoy” inizia a dare i suoi frutti. La chiamata “alle armi” ha raggiunto a poco a poco l’intero Paese, raccogliendo non solo i camionisti ma la semplice gente comune. Dopo l’occupazione della capitale Ottawa da parte dei camionisti, alcuni dei quali insediatisi in pianta stabile di fronte al parlamento dal 29 gennaio, sempre più moti di rivolta pacifici hanno iniziato a interessare il Canada. Io ho personalmente partecipato alla protesta che ha avuto luogo a Vancouver lo scorso 5 febbraio, girando un po` di video per rendere l’idea del clima che si respira da queste parti.

Non è mancata nemmeno la cavalleria, che regala una bellissima quanto suggestiva immagine di una protesta che prende vita nel 2022 ripetendo scene di secoli ormai lontani.

Dopo Ottawa, la protesta dei canadesi stanchi delle misure tiranniche del governo ha preso di mira l’Ambassador Bridge, il ponte sul fiume Detroit che collega il Michigan, Stati Uniti, con l’Ontario, Canada. Il più trafficato punto di passaggio del Nord America che, in quanto parzialmente bloccato, causa ripercussioni a traffico e commercio sia al Canada sia agli Usa. Come ad Ottawa, la protesta all’Ambassador Bridge intende proseguire ad oltranza fin quando non si dichiarerà la fine della pandemia e il ritorno alla vita normale. Sì, c’è chi continua a chiamarla “vita normale”. Quella prima del Covid. Senza obblighi di mascherine al chiuso, distanza di sicurezza tra le persone, ristoranti a capienza ridotta, passaporto vaccinale per prendere un treno. Senza paura per una grave influenza. Love over fear, dicono qui. Rendersi conto che non c’è più alcuna pandemia se non quella che i governi vogliono tenere in piedi, dico io.

I media raccontano gli eventi con distacco, minimizzando ciò che per il Canada passerà alla storia come la più imponente mobilitazione civile mai vista. Lo stesso sindaco di Ottawa ha riferito di una “protesta storica senza precedenti”. Justin Trudeau, dopo essersi nascosto per giorni senza rilasciare alcuna dichiarazione, continua a bollare la protesta come inaccettabile, definendo le persone coinvolte “terroristi” se non addirittura “razzisti”. Tentativi dispotici (e grossolani) di sedare una protesta sempre più trasversale per etnia, età, ceto sociale, che sortiscono l’effetto contrario. Nonostante ciò, e nonostante le critiche che iniziano a levarsi in seno al suo stesso partito, Trudeau continua col pugno di ferro, schierando la polizia che opera i primi arresti, ripetendo che le proteste devono cessare immediatamente e che l’unico modo “per uscirne” è continuare a vaccinare (detto da chi è risultato positivo con 3 dosi), arrivando anche a snobbare le discussioni parlamentari da vero sovrano brontolone.

La protesta canadese ha raggiunto altri Paesi nel mondo. Convogli in protesta, ad esempio, si sono visti sfilare in Francia, Belgio, Finlandia e i vicini Stati Uniti potrebbero vedere a breve una protesta simile. Per non parlare della Nuova Zelanda, piccola nazione con uno dei primi ministri (donna in questo caso) dagli atteggiamenti più dispotici visti sin dall’inizio della pandemia, dov’è in atto una mobilitazione di massa di fronte al parlamento.

Insomma, i lati positivi non mancano. E le proteste in Canada iniziano a dare flebili risultati. L’idea caldeggiata a inizio 2022 dalla provincia del Quebec di creare una “tassa per i non vaccinati”, ad esempio, è stata definitivamente messa da parte. La provincia del Saskatchewan (immagino non l’avrete mai sentita nominare ma vi assicuro che esiste) non chiederà più prova di vaccinazione a partire dal 14 febbraio, eliminando anche le restrizioni e le mascherine obbligatorie. Ancora più importante, però, il fatto che il partito conservatore, attualmente all’opposizione, ha apertamente preso le difese dei cittadini e dei loro diritti, con il leader Pierre Poilievre che si candida a primo ministro attraverso un messaggio che dovrebbe essere ripetuto in tutti i parlamenti e governi di quei Paesi in cui la democrazia è attualmente sotto attacco. Dopo il video, potete leggere la mia traduzione.

I governi sono diventati grandi e prepotenti. Stanno spendendo più che in qualsiasi altro momento dalla Seconda Guerra Mondiale. Quindi controllano di più ciò che guadagni, e tu controlli di meno. Hanno causato l’inflazione prendendo in prestito e stampando mezzo trilione di dollari, che ha gonfiato i beni dei miliardari, i debiti dei nostri figli e il costo della vita della classe operaia. Oltre la metà delle famiglie ora afferma di lottare solo per sfamarsi e sempre più ragazzi di 30 anni vivono nel seminterrato dei genitori perché non possono permettersi il costo ormai tipico di una casa: 800.000 dollari. Nel frattempo, una piccola élite finanziaria con accesso a tutto quel denaro stampato acquista un immobile e lo affitta a una classe crescente di inquilini permanenti, persone che potrebbero non essere mai in grado di permettersi una casa. E quando le persone parlano apertamente, i potenti reprimono, mettono a tacere e calunniano chiunque osi dissentire, anche con leggi che censurano ciò che vedi e dici online, usando il Covid come opportunità politica. Il governo Trudeau ha attaccato le piccole imprese, i camionisti e altri canadesi laboriosi. Prendono di mira cacciatori e agricoltori rispettosi della legge mentre lasciano che i gangster e i trafficanti di armi scappino liberamente. Vedete, ecco il problema: Trudeau crede di essere il tuo capo. Ha capito le cose al contrario: tu sei il capo.

Ecco perché mi candido come primo ministro, per rimetterti al comando della tua vita. Insieme, faremo dei canadesi le persone più libere sulla Terra, con la libertà di costruire un’impresa senza burocrazia o tasse eccessive. Libertà di conservare i frutti del proprio lavoro e di condividerli con i propri cari e con il prossimo. Libertà dal ladro invisibile dell’inflazione, libertà di crescere i tuoi figli con i tuoi valori, libertà di fare le tue scelte in materia di salute e vaccino, libertà di parlare senza paura e libertà di adorare Dio a modo tuo. Vedete, in un Paese libero un governo più piccolo fa spazio a cittadini più grandi, le persone hanno spazio per assumersi la responsabilità di sé stesse e l’un l’altro i vicini si prendono cura dei vicini. Un lavoro è il miglior programma contro la povertà, e la famiglia e la comunità sono la migliore rete di sicurezza. Ora le persone con il potere, i media, i gruppi di interesse, i giganti aziendali, le autorità governative combatteranno con le unghie e con i denti per rimanere in cima, quindi non sarà facile. Ma le strade facili portano a un vicolo cieco e le strade difficili portano alle migliori destinazioni. La nostra destinazione è un Canada dove il governo è il servitore, non il padrone. Come potrebbe dire Henley: tu sei il padrone del tuo destino, tu sei il capitano della tua anima.

Pierre Poilievre

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