Quando tempesta solare può fare rima con “cyber pandemia”

A quanto pare il Sole è entrato in un periodo di intensa attività. Talmente intensa che una super tempesta solare potrebbe raggiungere la Terra nel 2025. Potrebbe. Intanto la NASA si prepara a un’eventualità del genere, qualcosa che a memoria dell’uomo moderno non si è mai verificata. Ci siamo andati “vicini” nel 2012, ma l’unico evento del genere sarebbe accaduto nel 1859, ben prima che gli umani diventassero dipendenti dall’elettricità.

Quando si verifica una tempesta solare, il Sole rilascia nello spazio grandi quantità di plasma che possono distorcere il campo magnetico terrestre. La rete elettrica, i satelliti, i sistemi di navigazione e GPS e le apparecchiature di comunicazione sono tutti a rischio. La società come la conosciamo si fermerebbe istantaneamente. Uno scenario niente male, vero? Sangeetha Abdu Jyothi, professoressa di informatica all’Università della California, ha coniato il termine “apocalisse di Internet” nel suo documento “Super tempeste solari: pianificazione di un’apocalisse di Internet”.

“Non abbiamo mai sperimentato un evento estremo e non sappiamo come la nostra infrastruttura risponderebbe. I nostri test non includono nemmeno tali scenari”.

Solitamente prendo con le pinze gli allarmi apocalittici. Mi viene sempre in mente il famoso “millenium bug” che nel passaggio dall’anno 1999 al 2000 avrebbe dovuto mandare in tilt il (primitivo) mondo digitale. Nel caso di una tempesta solare, però, è un po’ diverso. È un evento che sappiamo bene possa verificarsi. Come un terremoto o un asteroide in rotta di collisione con la Terra. Non siamo in grado di prevederli, ma sappiamo che sono eventi che si verificano. Senza se e senza ma. In più, quando ad allertare su una possibile “cyber pandemia” è Klaus Schwab…

Già anni fa Mr. Klaus Vader (potete vedere nel video) indicava un cyber attacco globale come uno “spaventoso scenario” che avrebbe causato danni alla nostra società ben peggiori del Covid. Uno scenario che “potrebbe bloccare completamente l’approvvigionamento energetico, i trasporti, i servizi ospedalieri, e la nostra società nel suo insieme”. Per quello che penso, nemmeno un cyber attacco su scala globale orchestrato dalle migliori menti criminali potrebbe mai causare i danni paventati da Schwab. Qualcuno che decide di, come dire, chiudere il rubinetto di Internet o magari una tempesta solare, però, si. Per il Grande Reset sarebbe perfetto. Purtroppo, se a parlare è Schwab, sono costretto a unire i puntini.

Approfondimenti

Per chi volesse approfondire il tema “cyber pandemia”, in questo video del World Economic Forum si associa un cyber attacco al Covid. Un video di 3 anni fa, “non in elenco” su YouTube. Se non siete familiari con il termine, significa che se lo cercate su YouTube non lo troverete nei risultati di ricerca, né tantomeno appare sul canale del WEF. Perché mai un video del genere dovrebbe essere “non in elenco”?

Per chi volesse approfondire il tema Grande Reset, invece, potete attingere direttamente alla fonte: “Covid 19 – The Great Reset”. Disponibile solo in inglese, è un libro sugli effetti devastanti della pandemia sulla società pubblicato nel luglio 2020. Che tempismo. Altro che Nostradamus.

Accoppiato a questo libro potete anche trovare “The Great Narrative – For a Better Future”, definito magistralmente dal commento di un lettore francese come il “Mein Kampf dei tempi moderni. Per coloro che dubitano ancora, Adolf aveva scritto nel Mein Kampf ciò che stava pianificando, qui Schwab e il suo accolito francese sono così chiari. Ingegneria sociale ben realizzata. Non sarai in grado di fingere ignoranza”. Se siete appassionati del genere, anche il libro di Hitler è disponibile su Amazon.

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